Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Elementi di genetica

419914
Giuseppe Montalenti 50 occorrenze
  • 1939
  • L. Cappelli Editore
  • Bologna
  • biologia
  • UNIPIEMONTE
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Elementi di genetica

§ 1. L’azione dei geni nello sviluppo. — § 2. Pleiotropia. — § 3. Caratteri simili determinati da fattori diversi. — § 4. Caratteri che dipendono da

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§ 3. - Caratteri simili determinati da fattori diversi.

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Nascono dunque, da questo incrocio, forme nuove, nuciforme e semplice, e il risultato della F 2 suggerisce la presenza di due fattori. L

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Un carattere che è sicuramente dipendente da numerosi fattori è la statura, e ciò non sorprende anche considerando, da un punto di vista fisiologico

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Molto più diffusa è la partenogenesi diploide o poliploide, che, di solito, origine soltanto a femmine (p. telitoca) raramente ai due sessi (p

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Le uova possono essere fecondate da uno spermio con X, oppure

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Fig. 41. – Come figura precedente: secondo incrocio (da Th. H. Morgan).

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incrocio, F1) avrà tutti figli maschi daltonisti, e le femmine normali, ma portatrici. Il matrimonio di due daltonisti tutti figli affetti da

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. Lo scambio può però essere influenzato da fattori esterni, o anche da certi geni, come diremo più oltre.

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cromosoma, si sono potute disegnare delle «carte cromosomiche» (chromosomic maps), di cui la più completa è quella della Drosophila melanogaster (Fig. 52). Da

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echinus, 2 + 4 = 6 da white e 2 + 4 + 1,5 = 7,5 da yellow, e così di seguito.

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Fig. 58. - A sinistra, due coppie dello stesso cromosoma B di Phrynotettix, da due spermatociti del 1° ordine, per mostrare la corrispondenza del

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Un altro più difficile punto da dimostrare è quello che si

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due da un cromosoma (paterno) e due dall’altro (materno) si domanda se le diadi sono composte dai due cromatidi gemelli, originati dallo stesso

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teoriche. È dunque dimostrato da questa ricerca (e da altre analoghe compiute dallo Stern) che allo scambio dei geni corrisponde realmente uno scambio di

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In conclusione poté riconoscere, nelle ghiandole salivari, quattro cromosomi, I, o X, costituito normalmente da un sol pezzo, II e III, costituiti

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Da quanto abbiamo qui riferito risulta che la teoria cromosomica posa oggi su di una tal base di fatti — di diversa natura, ma tutti convergenti

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Incroci fra specie diverse di animali e di piante furono eseguiti da molti biologi premendeliani, ma soltanto in tempi recenti il problema è stato

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Fig. 73. – In alto embrione di rospo verde (Bufo viridis); in basso due embrioni mostruosi della stessa età provenienti da uova di rospo verde

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Fig. 74. – Ibrido fra pavone e gallina di Faraone (da Emery-Ghigi).

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Si deve intendere che gli ibridi interspecifici sono da considerarsi come poliibridi, cioè ibridi che provengono da parenti che differiscono per

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Un altro caso simile è quello illustrato da Toyama e poi da Tanaka nel baco da seta (Fig. 78). Vi sono razze che differiscono per la pigmentazione

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Fig. 79. – Pecora bassotta «Ancon» (sec. Wriedt, da R. Goldschmidt).

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Fig. 85. - Cranio dolicocefalo di piccione bagadese (da Ghigi).

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Fig. 86. – Cranio brachicefalo di piccione tomboliere inglese a faccia corta (da Ghigi).

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Teorie simili furono sostenute da varî altri biologi, come H. Spencer (1864) e poi E. Haeckel (perigenesi delle plastidule, 1876) e soprattutto da H

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La serie degli alleli multipli W è stata una delle più accuratamente studiate: l’allelo w (white) si è ottenuto partendo da tutti gli altri alleli

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s’incontrano a caso, v’è una certa probabilità che si formino combinazioni diverse da quelle originarie, che si verifichino cioè dei riassettamenti

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ricerca citologica, di avere 28 cromosomi (la lamarckiana ne ha 14) allo stato diploide e 14 allo stato aploide. In Datura stramonium furono trovati da

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con quattro cromosomi IY, anche da quegli incroci da cui sarebbero prevedibili, e ciò dimostra che tale costituzione non è compatibile con la vita.

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Fig. 97. - Dinophilus gyrociliatus. A, femmina, B, maschio, C, bozzolo, che mostra le due categorie di uova, maschili e femminili. (A e B da Shearer

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più precisa della teoria metabolica sono date da O. Riddle (1912-31), il quale ha dimostrato che la differenza essenziale tra i sessi sta nel tasso

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§ 1. Definizione. — § 2. Intersessualità da cause genetiche. — § 3. Intersessualità da cause fisiologiche. — § 4. La teoria cromosomica e la

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§ 2. - Intersessualità da cause genetiche.

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Altri casi d’intersessualità da cause genetiche sono quelli descritti da E. Pflüger e da E. Hertwig, ma elaborati specialmente in questi ultimi anni

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§ 3. - Intersessualità da cause fisiologiche.

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proboscide materna origine ad un maschio normale (E); se viene tolta precocemente da tale sede origine ad intersessi maschili (F) o femminili (G, H

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zuccherine ipertoniche; a destra, due embrioni gemelli allo stadio di neurula; in basso, una larva ottenuta da un blastomero isolato e una da un uovo

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Anche più interessante è il fatto che un fenotipo può essere determinato, oltre che da particolari geni, anche da condizioni ambientali. Ad esempio

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Si è già detto anche (pag. 106), come lo stesso fenotipo può essere determinato da diversi geni. Valga ad esempio ancora un carattere: «setole

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– – Intersessualità da ibridazione. B. S. I., IX, 1934.

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Ghigi, A. - Intersessualità da ibridazione. B. S. I., IX, 1934.

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Celestino da Costa, A. - Eléments d’embryologie. Parigi, Masson, 1938.

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Celestino da Costa, A., 424,

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§ 3. - Caratteri simili determinati da fattori diversi 106

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§ 3. - Intersessualità da cause fisiologiche 307

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§ 2. - Intersessualità da cause genetiche 299

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Fig.15. – Apparecchio di Galton (da R. Goldschmidt).

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delle proprietà acquisite, e, poiché un risultato positivo, se bene accertato e scevro da errori, vale più di mille negativi, occorre esaminare col

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Perciò se un nero F 2, reincrociato con un pollo di razza bianca, tutti figli neri, è evidentemente un omozigote, che tutti ibridi (Aa) neri

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